Vita comune by Dietrich Bonhoeffer

Vita comune by Dietrich Bonhoeffer

autore:Dietrich Bonhoeffer
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-06-02T04:00:00+00:00


Il lavoro pone l'uomo nel mondo delle cose. Esige la sua opera. Il cristiano esce dal mondo dell'incontro fraterno ed entra nel mondo impersonale delle cose, dell'«Esso»; questo nuovo incontro lo rende disponibile alla realtà oggettiva; infatti il mondo dell'«Esso» è solo uno strumento in mano a Dio per purificare il cristiano da ogni forma di egocentrismo e di egoismo46. Infatti si può operare nel mondo solo se l'uomo dimentica se stesso, perdendosi nelle cose, nella realtà, nel compito che deve svolgere, nell'«Esso». Nel lavoro il cristiano impara a lasciarsi porre un limite dalla realtà oggettiva, per cui il lavoro diventa per lui un mezzo per salvarsi dall'inerzia e dall'indolenza della carne. Le pretese di quest'ultima trovano chi le mette a tacere nel mondo delle cose. Ma questo può accadere solo se il cristiano, attraverso l'«Esso», raggiunge il «Tu» di Dio, che gli comanda di lavorare e di operare, in modo che ciò gli procuri la liberazione da se stesso. Non che in tal modo il lavoro cessi di essere quel che è, anzi se uno sa qual è lo scopo del lavoro, non ne eviterà certo la durezza e il rigore. Il confronto conflittuale con l'«Esso» non sarà eliminato. Ma al tempo stesso si ha un salto di qualità, si trova l'unità fra lavoro e preghiera, l'unità della giornata; questo ritrovare dietro l'«Esso» del lavoro quotidiano il Tu di Dio corrisponde al «pregare senza intermissione» (1 Ts 5,17) di Paolo. E questo il modo in cui la preghiera del cristiano va oltre il tempo assegnato ad essa e pervade tutto il tempo del lavoro. Comprende l'intera giornata, senza per questo impedire il lavoro, anzi sollecitandolo, dando ad esso un riconoscimento positivo, conferendogli serietà e letizia. Per cui ogni parola, ogni opera, ogni lavoro del cristiano si trasforma in preghiera, non nel senso irreale di un continuo distogliersi dal compito assegnato, ma nel reale sforzo per risalire dalla durezza dell'«Esso» a quel «Tu» che è fonte di grazia. «Qualunque cosa si compia da voi, in parola o in opera, tutto fate nel nome del Signore Gesù Cristo» (Col 3,17)47.



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